Settimana della moda di Milano, va in scena il Made in Biella

Per la troupe de Il Patto della Montagna sessione di riprese nel backstage della sfilata, tenutasi lo scorso 19 gennaio al Palazzo Reale di Milano, di Christian Pellizzari, giovane e talentuoso stilista protagonista del film.

 

Mani che curano dettagli, allungano una manica, rivoltano un colletto, appuntano uno spillo. Occhi che ricercano l’armonia di quei dettagli nell’insieme di un’intera collezione, studiata, architettata, disegnata e realizzata con passione e incessante ricerca. Si alternano le voci, basse, sussurrate quasi, tra lo stilista e i suoi collaboratori, in questo minuzioso lavoro di cesello sui modelli che stanno per sfilare nella maestosa scenografia offerta dal Salone delle Cariatidi nel Palazzo Reale di Milano.

 

Nell’aria non c’è frenetica eccitazione, piuttosto un senso di attesa, che sembra quasi di sospensione, del giudizio, delle emozioni: come se il dardo fosse stato scoccato dalle mani precise e determinate dall’arciere e ora assistiamo al suo sfrecciare, al ralenti, verso la meta finale.

 

Così nel backstage della sfilata per la presentazione della collezione uomo autunno/inverno 2016 di Christian Pellizzari, tutto è pronto per l’uscita eppure il momento di andare in scena sembra non arrivare mai, perché questa collezione, studiata, architettata, disegnata e curata per mesi, è giunta al suo momento clou, e che tutto sia pronto non è sufficiente.
Occorre che tutto sia perfetto, perché non c’è un singolo dettaglio che non possa, e debba!, concorrere da par suo a mettere in risalto la meraviglia dei tessuti, la perfezione del taglio, il pregio delle lavorazioni, l’armonia degli accostamenti, anche audaci, la geometria delle silhouette.

 

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Poi arriva il momento: le mani si arrestano, le voci tacciono, i volti sono immobili, l’attesa finisce, lo spettacolo può cominciare. A uno a uno i modelli abbandonano il backstage per uscire allo scoperto, attraversano maestosi il lungo salone, magnifico nella sua decadenza, ideale a celebrare per contrasto la magnificenza dei ricami, i jacquard preziosi e luccicanti, la raffinatezza dei volumi.

Pochi minuti, lunghi un’intera stagione, in cui si celebra il talento di Christian Pellizzari, giovane stilista già noto e apprezzato sulle passerelle come il virtuoso del tessuto, oggi sostenuto anche dalla Camera della Moda di Milano, insieme a una manciata di altri brand emergenti, scelti per rappresentare l’eccellenza italiana nel mondo.

 

Il Made in Biella, eccellenza italiana

Un’eccellenza costruita anche grazie al Made in Biella, al pregio di quei tessuti che solo da qui posso provenire, e che Christian, nel suo viaggio alla ricerca delle migliori materie prime per i suoi capi, ha scoperto e amato, e che ora utilizza per le sue collezioni.

Dai cappotti uniforme, ruvidi e maestosi, alle giacche da uomo, vero capo totemico delle collezioni di Pellizzari, il messaggio è ricorrente: la qualità e la creatività dell’alta moda internazionale nascono in montagna, a Biella, dove si scrive un pezzo importante della storia d’impresa.

 

Il viaggio alle radici nobili della qualità biellese

Qui prende avvio la storia raccontata dal film “Il Patto della Montagna”: inizia infatti proprio dalle passerelle milanesi, insieme a Christian, il viaggio che condurrà lo spettatore alle radici nobili della qualità biellese.

 

pellizzari_nino-cerrutiIl giovane talentuoso stilista arriva a Biella, il distretto tessile più antico d’Italia, entra nei lanifici, affonda le mani nelle pezze, e incontra un grande protagonista della moda internazionale, il biellese Nino Cerruti, che lo condurrà a ritroso nella Storia, fino a quel 1944 quando il padre Silvio strinse quell’accordo che cambierà la storia non solo biellese, ma di tutta l’industria tessile italiana.
In piena guerra, nel ’44-’45, a Biella, durante la Resistenza, di nascosto dal potere fascista si ritrovarono infatti imprenditori, operai e partigiani per firmare un accordo che permise di mantenere attive le fabbriche tessili e migliorare le condizioni di lavoro, affermando parità retributiva a parità di lavoro.

 

È il Contratto della Montagna, una conquista che diverrà nazionale ed europea solo negli anni Sessanta.

 

Il Patto della Montagna, una storia vera che sostanzia il Made in Italy

In un cerchio che si chiude, una nuova grande prospettiva si apre: quella che sostanzia il Made in Italy di valori e storie vere, che non dobbiamo perdere, ma valorizzare, nella consapevolezza che oggi l’Alta Moda internazionale prende i tessuti più fini a Biella perché qui la storia delle relazioni tra imprenditori e lavoratori ha costruito un ambiente favorevole alla specializzazione, alla competizione e alla creatività.

 

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Testo di Elena Cecconello