Milano Unica 2016, dove il glamour biellese è di casa

Si conclude oggi la 22^ edizione di Milano Unica, la manifestazione internazionale che propone il top di gamma della produzione tessile italiana ed europea. Un appuntamento di rito per il tessile biellese, che quest’anno lo celebra con +5,2% di esportazioni nel mondo.

 

Sarà il prestigio di aziende storiche, che di padre in figlio, di generazione in generazione, tramandano competenza tecnica e ricerca continua nelle fasi produttive e nella creazione dei disegni, la capacità di innovarsi e la creatività. E saranno la tradizione e l’eleganza del bel Paese. Sta di fatto che da sempre il tessuto prodotto a Biella piace, e piace a tutti.

Lo dimostrano i numeri portati a Milano Unica, il Salone del Tessile e principale fiera internazionale organizzata in Italia dedicata alla presentazione delle collezioni di tessuti e di accessori per l’abbigliamento.
La 22° edizione si è appena conclusa ed è stata inaugurata martedì 9 febbraio dal neo Presidente Ercole Botto Poala, amministratore delegato del Lanificio Reda, che ha colto l’occasione per presentare alcuni dati relativi all’andamento del settore.

Nel 2015 il tessuto biellese ha registrato 5,2 punti percentuali in più nelle esportazioni. Il mondo ama le stoffe sofisticate e ricercate, eleganti o tecniche che l’antica tradizione laniera biellese presenta ogni anno con le sue collezioni. E che ami più quelle prodotte a Biella, lo dimostra il fatto che il tessuto biellese esportato produce i tre quarti della ricchezza delle aziende locali, mentre la media nazionale è pari a poco più della metà del fatturato.

Chi entra nei lanifici edificati ai piedi delle Prealpi, tocca le stoffe e vola con la fantasia. Si chiede quale piega saprà disegnare la mano sapiente degli stilisti, che prima di preparare una collezione visitano gli archivi storici e scelgono i tessuti nelle aziende nate lungo i torrenti, che dalle montagne scendono limpidi e indispensabili per lavare e tingere la lana.

 

I fili intrecciati a migliaia in disegni di colore che le stoffe presentano a chi crea giacche, pantaloni, gonne, capispalla bellissimi e venduti nel mondo, raccontano una storia importante.

Quella storia, che il Patto della Montagna vuole raccontare, iniziata quando imprenditori e operai, seduti a un tavolo all’Alpe del Quadretto, condivisero la fiducia degli uni verso gli altri, la consapevolezza dell’importanza della tutela della professionalità di ognuno e la necessità di riconoscere diritti fondamentali come la parità di retribuzione tra uomo e donna, la riduzione delle ore di lavoro e la garanzia del salario.

È stata quella comunione di intenti e visione a costruire un ambiente favorevole alla specializzazione, alla competizione e alla creatività, permettendo ai tessuti biellesi di conquistare le passerelle dell’Alta Moda internazionale. Assieme alla risorsa acqua, tra le più leggere in Europa, uomini e storia hanno creato un prodotto unico.

 

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Testi di Simonetta Coldesina